venerdì 15 novembre 2013

Atterraggio morbido

A

quanto pare sono caduto sul morbido. A quanto pare. Uno stravolgimento sul piano professionale, direi non era proprio il caso. La tensione di questi ultimi giorni pare dunque svanita, ma qualcosa ha portato in termini di esperienza: vedi ad esempio il ruolo marginale che, nella mia vita, attribuisco al lavoro. Viaggiare quotidianamente, fare i conti con l'orologio, i ritardi e le privazioni che questo tipo di vita comporta: sono queste le problematiche vere, questi gli argomenti di cui parlare per trovare una soluzione. Il lavoro c'è, questo mi basta. Se poi, mi viene concesso di poter continuare un iter professionale a me congeniale, meglio. E al di fuori di tutto questo ci dovrebbe essere qualcosa di vagamente somigliante alla vita che, nel mio caso non c'è. Almeno nella sostanza. Non mi permetterei mai di non considerare tale la vicinanza della mia famiglia, le tremende preoccupazioni per la salute dei miei. Anche questa è vita. Egoisticamente ( ma forse non è così ), io associo il concetto di vita non alla semplice esistenza quanto alla partecipazione. Io sono spettatore, di quelli costretti ad assistere ad uno spettacolo noioso che si appisolano quasi subito. Eppure la vita noiosa non lo è affatto, ma il mio film è la solita replica. Dunque non posso fare altro di essere felice a mio modo, come quando ricevo un messaggio od una telefonata con cui mi viene manifestata reale gioia nel sapere che sarò ancora dov'ero. Mi faccio voler bene, ne sono capace e non lo nascondo. Poi ho i miei difetti e mi faccio odiare, di un odio buono che lascia gli altri nell'eterno interrogarsi su chi sono veramente, sul perché risulto indecifrabile. Che sia un tenebroso? Scherzi a parte, soffro. Mi spaventa il cambiamento e la ragione è semplice: paura di ricominciare, di dovermi reinventare la vita: sono sintomi di un malessere che non passa mai di cui conosco perfettamente le cause e le soluzioni. Ecco perché questo mio scrivere è ridondante, come se volessi ripetermi cose che ho già pienamente afferrato. Certezze. Non sono eterne, ti danno serenità, forse addirittura gioia, ma ti bastano per essere felice? Cosa vado cercando ancora non lo so; forse non spero accada qualcosa anzi, la mia serenità è qui, in questo momento. Non succede nulla. Che continui così.


 

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