domenica 30 giugno 2013

Cena col fantasma

N

on ricordo quante volte ho pubblicato manifesti sulla piazza virtuale affinché tutti fossero informati della mia dipartita. Persino i morti ( quelli veri ) li piangono non più di tre giorni, almeno chi ronzava loro intorno spacciandosi per amico o non so cosa. Ma i cadaveri della piazza virtuale non li piange proprio nessuno, nessuno se li fila. Rido a crepapelle pensando alla stupidità di qualche mese fa, quando convinto dell'esatto contrario, pensavo che mi sarei dovuto “uccidere” per attirare l'attenzione. Il tempo mi toglie molto e altrettanto mi dà in termini di consapevolezza, lo ripeto da sempre. Ed è grazie al tempo che io, senza rendermene conto, sono finito fuori dal giro, dal circolo vizioso, dall'illusione. Non devo ringraziare nessuno (ovviamente) perché nessuno merita tanto, devo solo rendere merito a quelli incontrati sulla piazza che, in parte dolosamente, in parte con negligenza, mi hanno aperto gli occhi. La frase che mi parte subito in testa è: “ le amicizie non finiscono perché le amicizie non iniziano.” Tutt'al più le amicizie, vivono.. E vivono di una straordinaria intensità che lascia il passo ad incredibili ed inaspettate capriole fino alla caduta fatale. Io non so cosa muove i fili delle relazioni, ma so per certo che tutti coloro che ho criticato, che ancora ( in certi momenti ) disprezzo, sono uguali a me. E faccio ammenda dicendo che loro sono liberi di pensare la stessa cosa del sottoscritto. Chissà cosa mi ha portato a scrivere qui di un argomento, l'amicizia, di cui ormai ho esaurito le teorie possibili e immaginabili. Forse il fatto che io sono pur sempre un uomo solo, pienamente solo quando lascio che sia il cuore a ricordarmelo. Disperatamente solo quando so che potrei vivere una serata d'estate in modo diverso. C'è sempre una notte, è quello che mi frega. La notte mi prende e mi trasporta verso nuovi propositi di sopravvivenza, nuove ipocrite promesse di cambiamento. In realtà io non voglio cambiare e non sono cambiato. Probabilmente ho assorbito la botta e fisiologicamente sento la necessità di starmene bello spaparanzato a non pensare. Non devo fossilizzarmi su certe facce, certe parole, certi ricordi; in questi casi riesco a provare rancore. E chi me lo fa fare. Certo, ci saranno altre serate di fantasmi, quel che conta è bastarsi ed esserne convinti.

 
Drift_mle36-v

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