domenica 12 maggio 2013

Lavori in corso

I

giorni scivolano via apparentemente tutti uguali, ogni settimana che finisce porta con sé pensieri ormai ridotti a fumo che si disperde nell’aria. I pensieri appunto, non hanno consistenza. Per meglio dire, ce l’hanno ma solo nel momento in cui diamo una forma ed un peso ad essi, quelli che solitamente risentono della situazione contingente. Già da qualche settimana non sento più il macigno che negli ultimi mesi scendeva impietosamente nello stomaco per risalire poi sotto forma di rabbia e di dolore repressi. Frutto di una progressiva accettazione della realtà. Ne è la prova il fatto di aver spostato ( seppur involontariamente ) l’attenzione sul lavoro. E’ come se la bilancia delle mie emozioni fosse perennemente in movimento tra vita e ufficio senza mai trovare un punto di equilibrio. Ho scoperto l’acqua calda, che dite? Mi preme dire ( con non poca soddisfazione ) di aver finalmente trovato un “modus operandi” assai produttivo che consiste nell’affrontare i problemi ad uno ad uno. L’ufficio mi stressa, lo odio per il novanta per cento del tempo; al di fuori di quella porta mi stresso, o meglio mi stressavo. Ecco, era quello il punto dolente. Concentravo troppo la mia attenzione sul dover rendere la mia vita extra-lavorativa assolutamente gratificante. Non avendone i presupposti e la materia prima. Ogni cosa a suo tempo e dunque, via l’idea dell’ineluttabilità del tutto. Giocoforza e in modo però assolutamente naturale ho preso le distanze dal mondo virtuale facendolo diventare parte del tutto e non il tutto. Non posso negare che non stia facendo fatica e, se sono ricorso all’aiuto di E. una ragione c’è. Ma Enzo non conosce le mezze misure e (perfettamente in sintonia con la sua innata imprevedibilità, passionalità, razionalità –tutto e il contrario di tutto-), ora sembra immune ad ogni stimolo esterno; e mi riferisco agli umani. Dovrei pertanto ricorrere alla mia proverbiale capacità di inventariare, archiviare, dare sistematicità alle cose; dovrei provare ad avere meno confusione sotto gli occhi e dare spazio a chi merita. Ricordate quando andavo vantandomi del mio cuore nuovo, mai utilizzato e così cafone da non far sedere la ragione, ormai stanca? Sono sempre fermo al palo. Non chiedo a me stesso la luna, non voglio voler bene a tutti i costi. Ma mi accingo a lavorare sulla mia accettazione dell’altro, per vedere l’effetto che fa.

 
bilancia_della_giustizia

Nessun commento:

Posta un commento

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails