sabato 2 febbraio 2013

Pensieri silenziosi

L

a macchina infernale perde colpi. Mi ritrovo nella stessa identica situazione di sette giorni fa, circondato dal niente come sette giorni fa. Ibrido, apatico, provo a pubblicare qualcosa sui social semplicemente per attirare l’attenzione. Sono le due del pomeriggio, in casa c’è il silenzio che spesso desidero e molte volte aborro. In questi momenti il tempo frena di colpo, come se improvvisamente trovasse avanti a sé un ostacolo difficile da schivare. Mi accontenta, il tempo. Mi dice che ora posso fare ciò che voglio, così smetto anche di lamentarmi sempre di quanto corre. Non è facile dare un senso alla vita figuriamoci al tempo. E diventa un’impresa titanica quando non ti importa del telefono, dei messaggi, di una telefonata. Vorresti solo stare con qualcuno. Ma questa è un’altra storia. Mi perdo sempre quando scrivo, ma credetemi, quando parlo è ancora peggio. Non riesco a frenarmi, ho un bisogno impellente di parlare, di confrontarmi, di guardare negli occhi qualcuno che ti guarda ed è attento a ciò che stai dicendo. Ecco, ho divagato ancora. La macchina infernale perde colpi dicevo, perché a differenza dello scorso fine settimana, sto provando a non ricordare a me stesso di essere solo. Come? Evitando tutto ciò che appesantisce la mia situazione. Non ricordo quando è stata l’ultima volta che sono uscito il Sabato sera. Se la memoria non mi inganna potrebbe essere Ottobre. Ho indubbiamente fatto dei passi da gigante sotto il profilo dell’autodifesa, perché non ce la facevo più a stare lì, imbalsamato, ad ascoltare cazzate senza poter essere me stesso. Non so chi volevo far contento, ma di sicuro l’unico infelice ero io. Tornare a casa, con la pizza sullo stomaco e ripromettersi ogni volta di non farlo più, non aveva alcun senso. Sto cominciando a rendermi conto di aver smesso di lottare già da molto tempo, più di quanto io non possa immaginare. Ma poi, lottare contro cosa? E per cosa? Non ho un fine specifico, o meglio forse ce l’ho ma è irrealizzabile qui. Scrivo, come sempre per riempire lo spazio tra me e il mondo, una voragine, un oceano difficili da colmare solo ed esclusivamente attraverso le parole. Fortuna che la vita, per brutta e noiosa che sia mi dà sempre spunto per accanirmi contro qualcuno o qualcosa, se no sai che monotonia? Vorrei raccogliere in un grande cerchio le persone che vivono questa condizione strana, semplicemente per non iniziare a darmi del pazzo. E’ sabato. Sono solo le due e venti. Dovrei prendermela comoda quando scrivo. E non me la posso prendere con il tempo.

 
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