martedì 25 dicembre 2012

Scarabocchi

L

a felicità come la tristezza, non sono altro che momenti di straordinaria intensità emotiva di cui ignoriamo ( nostro malgrado) tempi e luoghi. Lo chiamiamo fato. Ne sono un accanito sostenitore, supporto la tesi secondo la quale è opportuno lasciarsi guidare dal destino piuttosto che cercare di combatterlo ad armi impari. Sto viaggiando scomodamente all’interno della mia personale barchetta chiamata destino da più di quarantaquattro anni non azzardandomi (quasi mai) a cambiarne la direzione. Che motivo avrei avuto di farlo quando nel fiore della gioventù il fato disegnava per me, forme dalle linee perfette? Sono sempre stato masochista fin da ragazzo ma, a darmi il giusto supporto in quegli anni era l’istinto, la voglia di vivere. Con il passare del tempo, il passo è diventato lento e la schiena per quanto forte ed allenata in palestra, si è curvata sotto il fardello delle esperienze. La nostra percezione del mondo cambia in modo strano. Abbiamo l’impressione che quelle forme perfette di un tempo siano ora scarabocchi incomprensibili di cui dovremmo rifiutarci di dare un’interpretazione. Se ce ne fregassimo, vivremmo come la maggior parte di coloro che definiamo: “fortunati”. Non so se chiamarlo masochismo, innata ambizione, irrazionale desiderio di chiarezza ma, nel pieno dei miei quaranta io mi sforzo di interpretare lo scarabocchio e non ne esco. Basterebbe pensare che quei momenti di straordinaria intensità ( felici o tristi che siano ) sono semplici scosse di cui spesso non abbiamo nemmeno la completa percezione. Domani è un altro giorno. Perché crucciarsi? Ecco che poi un giorno, una sera particolare, ti accorgi di quella forza devastante. Quell’ attimo è lì con te, ti strattona, ti possiede. Capisci che non è lì per caso; è frutto del percorso che tu stesso avevi tracciato: improvvisamente però, il baratro. Cerchi di scacciare quell’istante, lo spingi, lo cacci via. Pensi a domani, prometti a te stesso di non fidarti più delle tue azioni, di lasciare che il destino riprenda a spingerti dove vuole. Non penso smetterò mai di interpretare gli scarabocchi. Soffrirò per questo, lascerò che per colpa della mia ostinazione io viva momenti di totale infelicità. Farò leva sull’idea che la vita è un soffio e che anche la felicità potrebbe strattonarmi da un momento all’altro. Credetemi, me ne accorgerò.

 
Scarabocchi

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