martedì 17 aprile 2012

Sull’autobus

Per uno come il sottoscritto che (dicono) ha il dono (?) dell’empatia, non dovrebbe risultare difficile, di tanto in tanto, calarsi nei panni …di sé stesso. Si, avete capito bene. Se mi riesce tremendamente facile immedesimarmi nell’altro, di individuare con estrema precisione “il caso umano” facendolo mio, beh, come non trovarmi a mio agio con me stesso? Ma voi conoscete il detto popolare secondo cui il calzolaio gira con le scarpe rotte? Eppure mi conosco bene, o perlomeno cerco di conoscermi quotidianamente. Ma, se fossi veramente in grado di calarmi nella mia reale sostanza, e di scoprirne le qualità, di sicuro in tutti questi anni non avrei buttato via tempo in seghe mentali. Ora, ho bisogno di fare un’operazione empatica un po’ strana. Mi serve riuscire a calarmi pienamente in quello che ero fino a poco tempo fa. Parlo dei miei “bui tempi”, ricordando che “bui” non è un errore di battitura. Ma cosa c’è di tanto piacevole a voler ripiombare in un passato costellato quasi sempre da momenti di grande sconforto? Perché farlo proprio ora che, l’autobus è passato ed io mi si sono seduto comodamente sopra? C’è del gusto…c’è. Trovatemi una situazione o condizione personale nella quale si riesce ad avere una esatta percezione della realtà e dei problemi, dunque a vivere nel modo migliore. Sappiamo bene che, quando si attraversano fasi di stanca, di sofferenza, giocoforza agiamo per necessità ed è proprio in quel momento che godiamo dei veri e rari momenti di piacere, apprezzandone la sostanza. Ora, da quando sono salito sull’autobus, la mia percezione della realtà è cambiata e ho cominciato a sentirmi “legittimato” a fare, a chiedere, a pretendere. Non sono cambiato io, solo il mio punto di vista sul mondo. Può sembrare strano, ma ho davvero bisogno di calarmi in quell’Enzo per godere di ciò che ho ora, nel modo migliore. E forse, anche i sentimenti nei miei confronti torneranno più sinceri, sentiti, quasi veri.
 
autobus47

3 commenti:

  1. E' proprio vero... stranamente quando le cose vanno "alla grande" perdiamo la percezione dell'importanza delle piccole cose... e della sostanza delle cose. A volte per ritrovarla abbiamo solo bisogno di stare un pò con noi stessi!

    RispondiElimina
  2. Conosco una persona che la pensa come te ed agisce allo stesso modo (penso che siate dello stesso segno zodiacale "leone") Non sono d'accordo! Per me tornare indietro, anche se il percorso a ritroso è dentro se stessi, è sempre per una perdita di tempo. Il passato è passato lo dice la parola stessa! Se ho bisogno di capire ed apprezzare quello che ho nel presente, mi basta guardarmi attorno e vedo tante ma tante persone che, se pur volando con aerei oltre oceano per farsi le vacanze esotiche, il viaggio all'interno di se stessi non è neanche iniziato...e mi sento fortunata...davanti a me cè una meta. Buon viaggio Enzo! Un abbraccio.

    RispondiElimina
  3. Lallabel, grazie del commento. Stare con noi stessi molte volte è terapeutico. E spesso in questi momenti si prendono le decisioni più sagge! A presto!

    Katia, io non credo sia una perdita di tempo. Quando si fa qualcosa per noi stessi, non lo è mai. Anche se significa guardarsi dietro. Ad ogni buon conto, ciò che importa è liberarsi di ciò che è inutile al nostro cammino, che prosegue sempre in avanti, mai indietro. A presto!

    RispondiElimina

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails