venerdì 13 aprile 2012

Come i cavoli a merenda

La pioggia d’Aprile frena le mie velleità di rinascita, di rivincita, di partecipazione. Mi sento come questo strano mese, portatore sano di rigurgiti invernali, la schiena ancora curva sotto il pesante fardello del semestre freddo. Dunque stento a carburare, oltre ad essere anima e corpo, quasi totalmente immerso nel solito stagno di apatia. Mi sento come quelle squadre di calcio che disputano campionati anonimi di centroclassifica, senza mai regalare ai propri tifosi una benché minima speranza di emozione. Potrei ricorrere ad altre metafore ma non è necessario. Io penso che amare, odiare, portare rancore, incazzarsi siano tutti aspetti di un unico cuore che pulsa e sprigiona energia vitale. Quando ti accorgi che non hai neppure più la forza di arrabbiarti, di prendertela per qualcosa, di far pesare a qualcuno qualcosa, allora vuol dire che sei azzerato. E’ quasi snervante e non del tutto liberatorio, ostinarsi a voler comunicare, con parole appropriate, semplici concetti, utilizzando persino toni impostati. Quante cose si possono fare con le armi a nostra disposizione. Si può salvare il salvabile, si può dare una spiegazione plausibile a certi modi di agire, si può far tornare i conti. E magari chiudere anche un capitolo. Ma siamo un popolo di scarsi oratori e ineguagliabili sordi. Che cavolo serve la dialettica, che cavolo serve la passione che ci metti nel trasmettere il tuo disagio, che cavolo serve che lo stomaco si contragga per la sofferenza. Questo è il nostro male, pochi sanno parlare, molti meno ascoltano. Sono un integralista, ne sono cosciente. So che esistono persone che fanno del silenzio il proprio modo di comunicare. Ma questo richiede un ulteriore sforzo empatico per poter venire a capo delle situazioni. Io sono davvero stanco, io so che una consistente parte dei miei scritti è tutta uguale e che, in buona sostanza mi sarebbe bastato un articolo e non 400, per dire ciò che continuo a dire. E cioè che qui ci sto come i cavoli a merenda. E che se non accetto le differenze, posso anche smetterla di lamentarmi.

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2 commenti:

  1. I cavoli, quando cucinati bene, non sono così male (magari anche a merenda)!
    Buona notte

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  2. Buona notte Enzo!! Molti di noi stanno come i cavoli a merenda! E facciamoli mangiare questi cavoli a merenda, cambiamo queste benedette abitudini di me..nta! Mangiatevi questi cavoli a merenda e fatela finita. Ecco sentiti tranquillamente un cavolo a merenda, non cè nulla di male ..accidenti!! Un abbraccio.

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