domenica 4 marzo 2012

Picchi e vuoti

Questo articolo farà storcere il naso a coloro i quali ( ammesso che lo leggeranno ) credevano di aver trovato in me un amico. Sgombriamo dunque il campo da ogni dubbio: non sono e non sarò mai in grado di essere ciò che voi pensavate io fossi. Mi riferisco al grande mondo virtuale in quanto è là che gira vorticosamente la mia presunta vita sociale. I rapporti virtuali ( per come li vivo io ) sono nient’altro che un grande filo sospeso nel vuoto ai cui capi ci sono da un lato quelli che chiamo “picchi di interesse” e dall’altro “ i grandi vuoti da delusione”. Posso dire che le colpe siano equamente divise. Io non sono in grado di ( e a questo punto non voglio ) essere un amico, per una semplice ragione: manifesto paurosamente picchi d’interesse per qualcuno a cui faccio seguire grandi momenti di vuoto e di indifferenza. E’ un mio problema, caratteriale in parte, in parte anche determinato da precedenti delusioni e da situazioni contingenti. Queste ultime giocano un ruolo quasi determinante. Il tempo è praticamente inesistente, e, sinceramente parlando non ho voglia di dedicarne altro in modo sconclusionato ai rapporti virtuali. Io, che sono un perfezionista. Un po’ per costrizione, un po’ per innata natura dunque, non sono un essere che ama le relazioni. Lo dico e lo ribadisco. Non sono giustificazioni per spiegare comportamenti spesso ambigui. Si tratta di constatazioni ed ammissioni che fanno un po’ il pari con le mie perenni e continue accuse di scarsa capacità di coltivare i rapporti, mosse verso più persone. Dico tutto ciò perché a molti ho promesso incontri, mangiate, ed altro ben sapendo che non ce la farei a sostenerle. Perché, se è pur vero che tutti lavorano, è anche vero che ognuno metabolizza in modo soggettivo e, che, il bioritmo di uno non è uguale a quello dell’altro. Per togliere il problema alla radice la soluzione più semplice sarebbe quella di scomparire dal mondo virtuale ma, anziché farlo, prediligo di gran lunga fermarmi alle scuse e ributtarmi a capofitto nelle passioni reali e più strettamente soddisfacenti la mia persona. Non scherzo quando affermo di essere diventato un orso, intrattabile, asociale e presuntuoso. Un po’ per costrizione, un po’ per innata natura. Non posso dare e non pretendo di ricevere. Ma non voglio neanche soffrire perché qualcuno poi, si comporta anche male. E non mi va di ritornare su questi discorsi. Ecco, ho detto tutto. Continuerò ad essere qui. E a non pretendere nulla. 
 
 
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4 commenti:

  1. Io ho molti amici Enzo e molti amici cari, su cui posso contare e su cui so che potrei fidarmi ciecamente sai dove li ho conosciuti? Tramite un forum che frequento. Ora ci si vede, la distanza non spaventa. Quando non ci si vede per fortuna esiste skype e il telefono, ormai con le tecnologie odierne la distanza non è più un alibi.

    Tra due settimane incontrerò pure un blogger con cui vado molto d'accordo. Io comprendo le tue esperienze negative, ma non si deve aver preconcetti delle persone conosciute online. Considera questo

    1 Le delusioni le prendi pure dall'amico conosciuto in modo reale che vive vicino a te.

    2 Pensare di isolarsi per non prendere delusioni sembra come quello che compra il vestito nuovo e poi non lo usa mai per paura di rovinarlo. Insomma usiamo il vestito della festa, meglio mostrarlo al pubblico e se poi si rovina, si ripara o se ne compra uno più bello.

    La vita è bella perché offre sempre la possibilità di rifarsi, di avere una seconda, una terza, un ennesima chance. Sarebbe un peccato non riprovarci.

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  2. Piccolo commento off topic, sei stato sfidato :-D
    http://wmusic668.blogspot.com/2012/03/sfida-internazionale-sui-piaceri.html

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  3. Infatti! Un conto é il mondo virtuale, un altro la vita reale!

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  4. Ciao Paolo. Attenzione, il mio post non attaccava il virtuale bensì evidenziava la mia incapacità a gestire i rapporti, quelli virtuali. Stiamo parlando di miei limiti ancor più di quelli del virtuale o delle persone. Ci sono sicuramente persone inaffidabili e persone serie ma io in prima persona ritengo di non essere in grado di coltivare le relazioni. Come dice il post, non sono capace di legarmi, i picchi e i vuoti sono troppi. Un abbraccio.


    Adriano, la differenza a volte è sostanziale. Io però in prima persona manifesto una certa incapacità a coltivare i rapporti. Faccio mea culpa ma non escludo i limiti di rapporti troppo evanescenti, a volte.

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