sabato 13 agosto 2011

Le vacanze sono sacre

A
i bei tempi andati, quando ancora avevo la classica compagnia di amici, la vacanza aveva un unico fine: divertimento e magari, un pizzico di trasgressione. Ero intorno ai venticinque. Poco avvezzo al sole, non mi interessava più di tanto che il mare fosse più o meno cristallino. Il gruppo: c’era il gruppo. E solo questo contava. Ricordo però che già a quel tempo l’incombenza dell’organizzazione ricadeva sempre sul sottoscritto. Mi prendevo volentieri carico di questo compito, consapevole del fatto che mi sarei dato da fare con la consueta precisione e determinazione. La motivazione muoveva tutto. Con il passare del tempo sono cambiate le esigenze ed il gruppo si è completamente dissolto. Ho sempre avuto le idee chiare su cosa cercare, ma ha cominciato a farsi largo il problema del “con chi” condividere la vacanza. Sono abituato a godere in totale solitudine di quelle che sono le mie principali passioni, bicicletta e palestra su tutte. Ci sarebbe qualcosa di male se provassi a fare lo stesso con una vacanza? Le ferie sono sacre, sempre più sacre per un motivo molto semplice: i soldi sono pochi, il tempo d’estate è sempre più bizzarro e, fare una vacanza per bene vuol dire avere dalla propria parte una fortunatissima combinazione di elementi. Io sono stato per certi aspetti “discriminato”. Ho paura dell’aereo, so perfettamente di non avere grandi prospettive a causa di questo limite, ma detto sinceramente non mi frega nulla. Guai al mondo se pensassi di dover vincere una paura atavica solo per compiacere qualcuno. Lo farei solo per me. Ma visto che non ho alcuna intenzione di buttarmi in questa esperienza al momento, temo che opterò per qualcosa di sicuramente più gratificante: la vacanza in completa solitudine. Ma volete mettere il piacere di scegliere, organizzare e godere di tempi ed abitudini in assoluta autonomia? Eh si perché poi, come sempre, il fine deve essere il totale godimento di pochi giorni all’anno di libertà. Mi sto tuttavia muovendo alla ricerca di persone che abbiano qualche interesse in comune eccetto quello di doversi per forza ficcare dentro un tubo d’acciaio a 8000 metri di quota. Mi sa che si tratta dell’ennesimo annuncio mascherato. Si sa, l’età avanza ed è sempre più difficile “raccattare” qualcosa che sia in linea con i nostri standard. C’è sempre il solito compromesso da accettare. So quanto sia quasi del tutto improbabile organizzare una vacanza con persone che non conosci. Non appena comincio a fidarmi di qualcuno qui, nella rete, trac, ci casco come un deficiente. E allora proviamo questa strada. Vi saprò dire..
 
come_muoversi

3 commenti:

  1. io sono andata via da sola per pochi giorni in alcune occasioni (avendo due figli non è che li posso abbandonare per lunghi periodi!) e devo dire che la mia esperienza è stata sicuramente positiva. il mio solo imbarazzo c'è al momento dei pasti, perchè se ti capita di andare al ristorante l'attesa che ti servano lì da sola e in silenzio la trovo molto imbarazzante, così l'ho risolta portandomi sempre qualcosa da leggere.

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  2. Hai pienamente ragione Guchi. Il momento dei pasti è il più imbarazzante. Ma nel caso anch'io ho sempre il mio libro a portata di mano!
    Un abbraccio

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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