martedì 28 giugno 2011

Le dune di Torino

G
iornate come questa mi fanno odiare l’estate; io che, quando il freddo intirizzisce non sogno altro di patire il caldo. Oggi a Torino è mancato di vedere le dune, magari attraversando Piazza Statuto nel bel mezzo del pomeriggio. Benedetti siano i portici, un’oasi di apparente refrigerio in direzione Porta Susa. Ho deciso che eviterò accuratamente di raggiungere Porta Nuova in autobus, potrei seriamente accusare colpi di calore letali. Mettici questo benedetto treno di cui non posso fare a meno, aggiungi questi altrettanto maledetti jeans che si attaccano alle gambe. Metti gente incazzata che deve fare coda ed esasperata per l’afa viene a svalangare tutto a chi sta al di qua dello sportello. Sono sul treno, non c’è un filo di aria condizionata, alcuni finestrini sono bloccati altri ( fortunatamente) utilizzabili. Sotto i miei jeans la stoffa blu della prima declassata. Stando fermi si ha la sensazione di svenire. Quest’estate la ricorderò per centomila motivi, ma ho la vaga impressione che, quella valigia di ricordi che sono solito riempire con le immagini colorate di questa stagione fantastica, non peserà alla fine più di tanto. Per chi non mi segue sempre io ho l’abitudine di fermare momenti e situazioni legate a questa stagione ( anche banali ) per poi riporli in una valigia immaginaria da cui attingere nei momenti più difficili. Il raccolto sarà magro. Ho già validissime ragioni per odiarla. Ma andiamo oltre. Ora questo caldo davvero non è sopportabile, io non amo gli eccessi. Ci lamentiamo del troppo freddo e ora del troppo caldo. Non siamo mai contenti. Probabile che vogliamo sempre qualcosa che rasenti la perfezione. Ah, la perfezione! In questo caso un clima ideale fatto di temperature miti ma sopportabili di giorno, una bella brezza marina che concili il sonno. Ho sempre invidiato chi vive al mare; i miei sono emigrati dalla Puglia e sono venuti a mettere radici in Piemonte. Rimprovero scherzosamente mio padre di aver scelto il luogo più lugubre ed invivibile per passare il resto della propria vita. Quando glielo ricordo, lui mi guarda e non favella: ovvio, ne ha tutte le ragioni; andateglielo a dire ad uno che negli anni 60 doveva trovare lavoro e abitava nel profondo Sud. A parte gli scherzi, oggi odio l’estate, non so perché ma mi sta potentemente sulle scatole. Quanto al viaggiare, posso dire che preferisco di gran lunga l’inverno ed il riscaldamento a palla ( quando c’è ). Stai a vedere che a Dicembre tornerò a lamentarmi del troppo freddo pregando che arrivi presto l’estate. Mai contenti, non siamo mai contenti.
 
 

5 commenti:

  1. Più che il caldo - o il freddo -, il problema è l'umidità. D'inverno ci fa patire ancor più il freddo, d'estate invece ci fa boccheggiare.

    Io di solito comincio a stare bene da aprile a maggio e da agosto a settembre. Gli altri mesi sono o troppo freddi o troppo caldi.

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  2. Io invece non mi lamento mai del troppo freddo (a parte quando ghiaccia i binari e fa sì che i treni facciano ritardi mostruosi; sì, a Napoli succedono ancora di queste cose), ma mi lamento sempre del caldo: non so spiegartelo, ma non lo sopporto. Il sudore, la sensazione di "appiccicaticcio"... mi mandano in bestia. In inverno, almeno, puoi mettere qualcosa di più pesante addosso ed argini il problema; d'estate, non puoi certo camminare nudo per strada... :D

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  3. Ah, l'umidità!!!! Appicicaticcio e zanzare...e nebbia d'inverno...Molto meglio le mezze stagioni!!!

    Ciao Johan, l'estate ti regala la praticità nel momento in cui ti vesti. Perdi poco tempo. Ma hai ragione, d'inverno al massimo ti vesti a strati, d'estate andare in giro nudo crea qualche problema.. :)

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  4. E le mezze stagioni? Anche quelle, che palle...

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  5. Shuzzy, le mezze stagioni? Insulse in quanto nè carne nè pesce..ma meno incazzuse.

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