domenica 10 aprile 2011

I furbetti del quartierino

I
o non amo i “furbetti del quartierino”. Ce ne sono tanti, nelle alte sfere così come tra i comuni mortali. Io ne conosco molti e ultimamente giocoforza, mi imbatto in quelli “da treno”. I furbetti in questione sono alcuni Universitari sbarbatelli che si possono permettere di stare tutta la settimana fuori sede e che al Venerdì, tornano a casina. Salgono sul “15.20” o sul “17.20” in attesa a Porta Nuova e dopo aver poggiato il loro blasonato sedere sui sedili della solita prima declassata, cominciano a distribuire oggetti vari su quelli circostanti. Chi vuol intendere, intenda. Insomma, a Porta Nuova salgono un fottio di pendolari che stanchi e magari trafelati perché imboccano il treno all’ultimo momento, girano alla ricerca di un posto. Alla domanda “Sono liberi quelli?”, la risposta è sempre la stessa : “No, sono occupati”. A Porta Nuova ieri pomeriggio sono passati circa 50 -60 passeggeri ( li ho contati ) che, a quella risposta, hanno scelto di proseguire alla ricerca di altri sedili liberi. Poi, finalmente è arrivato un omone grande e grosso riccioluto, sudato e probabilmente incazzato il quale all’ennesima odiosa, irriverente risposta degli sbarbatelli risponde con tono greve: “ Occupati? Io non vedo nessuno”. E questi, per niente intimoriti: “Teniamo i posti delle nostre ragazze che salgono a Lingotto”. “Ah si?”, con tono sempre più greve replica il riccioluto. “Ora aspetto che arrivino”. Purtroppo per lui, nel frattempo le due sbarbate giungono. Bacino ai due presuntuosi e..tac, il loro nobile sedere finalmente trova di che riposare. Golia, sconfitto da Davide. Sconfitto da una mania che io mal sopporto e che spesso contagia le signore attempate dei parcheggi ( dei supermercati soprattutto ) che “prenotano” il posto per il marito imbranato alla ricerca di un ricovero per la sua auto. I furbetti del quartierino, ma anche un buon 80% di soggetti disposti a sopportare anche un piccolo sopruso e solo l’1% di coloro disposti a reagire. Solitamente agli occhi dello sbarbatello, o della donna attempata, la reazione del singolo incazzato quasi infastidisce, il più delle volte il tipo in questione passa per il classico rompicoglioni. “No, è occupato”, “No, è occupato.” Che poi ci vuole costanza e una cospicua dose di faccia di bronzo e a ripeterlo. Rimango seduto sul “Torino-La Spezia” circa un’ora prima che si muova, ritardi permettendo. In questa occasione mi è venuto d’istinto scrivere di una della tante scene e situazioni strane che il treno ti regala. Quella del furbetto del quartierino, quella del venditore di disegni, quella della signora che sfogliando un libro di medicina improvvisamente scoppia in una grassa risata, quella del finestrino chiuso a metà, dal quale cadono in successione alcune viti che mi sfiorano il viso. Vagoni che perdono i pezzi, ma che lasciano pezzi di storie da raccontare qui, una calda domenica mattina di Aprile.
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4 commenti:

  1. La stessa scena capita se vai a mangiare al fast food: uno magari tiene 4 posti occupati mentre gli altri 3 fanno la fila alla cassa. Lì è peggio perché i posti rimangono occupati quei 20 minuti per nulla, quando persone - come me - in 20 minuti ci farebbero il pranzo tranquillamente. In un solo posto, ho visto il ristorante combattere questo fenomeno: finché non hai il vassoio con la roba non accedi ai tavoli.

    Sul treno, forse se tiri in ballo il capotreno, potresti pure ottenere ragione, ma alla fine fai prima a cercare un altro posto da qualche altra parte.

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  2. Furbetti ovunque, direi. Ciao Paolo!

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  3. Terribili... io la vivo tutti i giorni questa cosa, purtroppo anche molte mie amiche lo fanno, tengono il posto alle loro amiche. Altre persone, invece, prenotano quasi metà autobus, per tutta la compagnia e allora, spesso, ci sbotta una qualche brutta parola da entrambe le parti(oggi ho sentito qualcuno darmi della smorfiosa solo perchè, cercando di non cadere travolta dalla folla, ho dato uno spintone).
    Certo che però in treno credo sia diverso, insomma, i chilometri sono molti di più no si può pretendere di tenere i posti, quando di solito c'è a mala pena l'aria per respirare...
    Buona serata, spero che domani vada meglio....

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  4. La furbetteria italiana ed il belpaese della criminalità organizzata

    Leggere le ultime notizie italiane è come leggere un bollettino di guerra, una guerra che si combatte tutta sulla infiltrazione e sull’abuso distorsivo del potere e delle funzioni pubbliche.

    L’esempio di indagini della magistratura che coinvolgono alti ufficiali della Guardia di Finanza, ex giudici e parlamentari e faccendieri della “furbetteria italiana” riuniti in “associazioni d’affari con finalità corruttive”, una sorta di mini-logge segrete pseudo massoniche con numerazioni in sempre in crescita:
    P2, P3, P4, etc.

    Ed ecco un’altra notizia da brividi:

    condannati a pene detentive l’ex governatore della Banca d’Italia, i vertici di alcuni istituti bancari ed un colosso imprenditoriale dei “palazzinari italiani”.

    La furbetteria italiana offre altri spaccati della propria inclinazione alla illegalità nella connotazione che assume una delle indagini dell’ottimo magistrato italiano Henry John Woodcock:

    quattro alti magistrati (un ex procuratore generale, due sostituti procuratori generali, un ex sostituto procuratore della Repubblica), alcuni membri dell’ispettorato del ministero della giustizia, agenti delle forze dell’ordine e dell’intelligence che, riuniti in associazione segreta, pare utilizzassero informazioni coperte dal segreto e assunte per motivi d’ufficio per avanzare nella carriera ed ottenere altri vantaggi, come quello dell’annientamento di quei magistrati leali e corretti come il dr Woodcock, cui andava rovinata la reputazione, al fine di eliminare un potenziale concorrente alla carriera ed un pericolo per la continuazione stessa delle finalità malavitose associative.

    Incredibile, ma a quanto pare, vero.

    Emerge sempre più chiaro negli ultimi decenni, un quadro di violazioni continue al potere ed alle funzioni pubbliche, esercitati illecitamente al fine di garantire arricchimenti ed ulteriori occupazioni di parti del potere pubblico al fine di infiltrare ed occupare dal di dentro quanto più potere in forme associative più o meno segrete.

    Una devastazione vera e propria del sistema democratico ed istituzionale, aggredito continuamente anche dal tradimento di quei funzionari pubblici che dovrebbero invece garantirne l’incolumità:

    magistrati, agenti e funzionari di polizia, intelligence dei servizi segreti.

    Lo stato democratico viene stretto d’assedio contemporaneamente dal suo storico nemico, l’anti-stato delle organizzazioni mafiose, e da parti infedeli di quegli stessi apparati pubblici che invece ne dovrebbero garantire difesa e tutela.

    Una ecatombe di illegalità diffuse, di corruzione dilagante, di mafiosità imperante.

    Questa immondizia che soffoca la vita civile va assolutamente ripulita e neutralizzata, con forza e determinazione, con autorevolezza ed immediatezza.

    La “furbetteria italiana” va assediata, indagata, processata, condannata e punita in tempi brevi e certi, avendo l’accortezza di impedire che l’abuso delle funzioni pubbliche e del potere pubblico sia incentivato invece che mortalmente punito.

    Bisogna allontanare dal potere pubblico chiunque dimostri di non saperlo amare, rispettare e difendere.

    E non c’è bisogno di una condanna negativa della magistratura per operare in tal senso:

    serve solo l’uso della forza pubblica applicata dalle autorità competenti.

    Sempre che le autorità competenti non siano già state infiltrate dalla furbetteria.

    Urge dimostrare che così non è:

    sia al popolo dei cittadini sia agli osservatori esteri, sempre più convinti della assoluta mafiosità del sistema italia e della sua conseguente incapacità di uscire dalla crisi politica, istituzionale, esecutiva, legislativa, economica e finanziaria che rischia di uccidere definitivamente quanto resta di quello che una volta, veniva chiamato il belpaese.

    Gustavo Gesualdo
    alias
    Il Cittadino X

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