S
ono esasperato. Non ho proprio voglia di lasciarmi andare ai soliti noiosissimi, melensi e silenziosi articoli sull’Io e roba varia. Mi sono stancato di girare intorno alle cose, di cercare un perché, di provare ad essere un uomo vero, con le palle. Sono stanco di autoconvincermi che nella vita l’umiltà paga, che l’educazione porta educazione, che la dedizione alla causa rende orgogliosi. Io sono davvero stufo. In Italia esiste una consistente dose di persone che ruba l’aria al prossimo, toglie braccia all’agricoltura, ma ancora peggio priva dello stipendio chi lo merita. E’ il popolo dei fancazzisti, quelli che purtroppo agiscono sotto tutela da parte di coloro che si riempiono la bocca di belle parole; sostengono infatti di tutelare i lavoratori. Certo che lo fanno, peccato che scelgano chi tutelare e costoro sono sempre i soliti: i fancazzisti. Come soliti sono coloro che sanno, vedono, potrebbero e non fanno. La connivenza in questo caso è un crimine vero e proprio. Sono maledettamente stanco di essere preso letteralmente per il culo. Io sto contando i giorni che mi separano dal quel momento in cui, qualcosa cambierà. Ogni volta che mio padre o mia madre mi ricordano che il mio destino è nel carattere, mi va il sangue al cervello. Ma perché adesso, non essere capaci a fare il fancazzista è un delitto? Io non voglio e non intendo in alcun modo essere vittima di ciò che sono, sono in fase di ribellione, non posso pensare che io non abbia le palle per alzare la voce. Credo di aver già dimostrato a sufficienza di essere maestro nell’arte di farmi seghe mentali. E io non voglio accettare il fatto che per quanto io possa impegnarmi non riuscirò mai ad essere un bravo fancazzista. Perché mi brucia dirlo ma nella pubblica amministrazione, ci sono tantissime persone che si fanno un mazzo tanto ma altrettante che andrebbero prese per il collo e cacciate a pedate. Non sto di certo scoprendo l’acqua calda e lungi da me fare della retorica. Io parlo per me, parlo della mia situazione personale e di come risulti davvero snervante doversi accettare come agnello sacrificale. E preciso di non essere il solo, e che ( ne sono convinto ) l’unione farà la forza. A buon intenditor. ….Non c’è alcun dubbio, sono finito al momento giusto nel posto sbagliato. Fino ad ora non ho fatto che fare molta fatica a nascondere di non essere affatto soddisfatto. Di essere stato anche fortunato, è vero, ma al tempo stesso terribilmente sfigato nell’aver trovato ciò che temevo di trovare. Disorganizzazione, occhi volutamente chiusi, orecchie altrettanto volutamente tappate. Belle parole di accoglienza, sorrisi falsi, rassicurazioni mendaci. O mio Dio, in fondo 51 giorni non sono poi così tanti per imparare a diventare come loro. E non mi si dica che il carattere non me lo permetterà mai. C’era una volta un nano che volendo imitare i simpaticissimi chihuahua, per farsi ammirare decise di voler passare alla storia al grido di :“Al bando i fancazzisti.” Ma mi faccia il piacere, adoro sempre di più i chihuahua.