domenica 20 febbraio 2011

62 ore

I
l weekend trascorso fuori casa è servito a fare ordine tra i pensieri. O almeno è ciò che spero. Venerdì, al termine della giornata lavorativa, mi apprestavo a prendere il treno direzione Milano; ed è a quel punto che una miriade di pensieri ha cominciato ad assalirmi. Ora che da Milano sto rientrando a casa provo a dare un senso compiuto a tutto. Tra un mese ci lasceremo finalmente alle spalle l’inverno. Quel giorno avrà un significato simbolico per me. Per allora infatti, una volta liberato dal freddo, riuscirò a spogliarmi di molte incertezze. Sarà dunque l’arrivo della primavera a segnare il definitivo distacco: lavoro e vita privata prenderanno inevitabilmente due strade diverse. Sono stanco di riempire questi fogli esclusivamente di argomenti attinenti al lavoro. Ho smarrito per strada la mia coscienza, la mia interiorità e questo non mi piace. Nel momento in cui la giornata lavorativa costituirà la noiosa routine quotidiana e niente più, allora potrò occuparmi di me, del mio tempo libero. Appunto: il tempo libero. Durante il viaggio di andata verso Milano ho incontrato un collega conosciuto durante i primi giorni di formazione per i neo assunti. Ho dialogato in modo molto rilassato salvo un breve ma intenso momento di sconforto; “Se viaggi tutti i giorni ti accorgerai che non avrai più un attimo per te”. “ E che il fine settimana lo potrai dedicare solo al riposo”. Queste le sue parole. E’ partita a quel punto una complicata elaborazione delle affermazioni suddette. Sarà mio dovere ( oltre a costituire un obiettivo primario ) separare nettamente lavoro e vita privata. Il mio compito sarà esattamente quello di dimenticare (per 62 ore ) persone, luoghi appartenenti ad una certa realtà. Dovrò persino provare a non essere quel tipo di soggetto che ho dato l’idea di essere. E a quel punto sarà mio dovere capire chi potrà rendere il mio tempo libero un momento che valga la pena vivere; individuare le persone, le soluzioni migliori per dare un senso ad un breve spazio temporale che deve essere goduto appieno. In un certo senso, questi due mesi di lavoro hanno innescato in me un meccanismo di autoprotezione finalizzato alla sopravvivenza e alla gestione dei rapporti. Ne è uscito un Enzo che ora è il caso venga dimenticato. Ora che tutto acquisterà i crismi della routine, della normalità, tornerò ad essere finalmente libero di essere ciò che sono. E quelle 62 ore? Andranno vissute al massimo, costantemente alla ricerca della perfezione. E’ un post assai contorto. Le idee sono ancora confuse, me ne rendo conto. La sostanza dice che ho voglia di vita, di vita vera. Anche solo per 62 ore. Il resto, verrà da sè.


7 commenti:

  1. E' anche il mio pensiero: la vita è quella extra lavoro. E cerco di trarre il massimo del "benessere", nel week end. E' sacrosanto. E' quello che poi ti dà l'energia per affrontare il lunedì. Però, secondo me, sei ad ora troppo razionale anche riguardo al tempo libero. Scusa se ho scritto questa cosa, ma è quello che a volte rimproverano a me. Di entrare troppo in ogni cosa, di non vivere con "leggerezza". Una mia amica, più che ottantenne!!!!!, mi dice sempre " Vola, vola sulla vita, sii leggera... Un abbraccio

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  2. Ciao Viola. Hai ragione quando dici che sono troppo razionale. In effetti sto provando a dare un ordine ai pensieri anche se, il tempo libero va vissuto con spontaneità, senza programmi. Ma di tanto in tanto ho bisogno di mettere a posto le cose...I consigli dei nonni sono grandi verità! Buona settimana. Un abbraccio.

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  3. Basta sapersi organizzare e il tempo per se stessi ci sarà. Io quando esco dall'ufficio, prendo la giacca e lascio appesi i pensieri del lavoro, non li porto mai con me :-D

    Quindi sei passato dalle mie parti questo weekend :-D

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  4. ottimizzare il week end credo sia una "fissa" di molti (anche la mia). Il tempo per sé stessi è drasticamente rosicchiato dal lavoro e anche se il suggerimeno di Paolo è validissimo, non sempre è possibile appendere i pensieri legati al lavoro in ufficio. Però possiamo programmare nel week end delle cose divertenti o piacevoli da fare, in modo da non arrivare a domenica sera con la "febbre" da lunedì. Un saluto!

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  5. Paolo, Turista, appendere i problemi in ufficio dovrebbe essere la regola. Poi, dipende da noi avere la capacità di "isolare" il weekend. Giustamente come dice Turista,è importante magari programmare qualcosa di piacevole. Sicuramente l'arrivo della bella stagione sarà un ottimo input. Un abbraccio a voi

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  6. Paolo, si, sono passato dalle tue parti...La prossima volta magari ci prendiamo un caffè, che dici?
    Un abbraccio.

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  7. Magari Enzo, sarebbe bello conoscersi di persona. Ci mettiamo d'accordo per tempo, così riusciamo a vederci :-D

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