lunedì 18 ottobre 2010

L’ennesima commissione

Domani, l’orale. In questi ultimi giorni, direi nell’ultimo mese, la frenesia dominante non mi ha neppure permesso di provare un minimo senso di paura. Ogni giorno dovevo riempire il tempo a disposizione inglobando nozioni su nozioni, nonostante intorno a me stesse accadendo di tutto e di più. L’obiettivo era : ottenere il massimo, a prescindere. Poco spazio dunque per momenti di timore, poco tempo per chiedersi come sarà, cosa mi chiederanno e via dicendo. Ora invece, mi assalgono le farfalle allo stomaco. Precisiamo: aver affrontato per venti volte una commissione d’esame Universitaria dovrebbe aver scacciato ogni forma di angoscia, di riverenza, ogni senso di insicurezza. Le commissioni d’esame non hanno mai commesso omicidi e nemmeno esercitato una sorta di violenza psichica sui candidati ( tranne qualche eccezione.. ). La paura è essenzialmente legata a fattori quali la timidezza, l’insicurezza, l’ansia da prestazione. Così, quando ho cominciato, qualche anno fa, a provare l’ebbrezza dei concorsi pubblici, mi sono nuovamente trovato al di qua della scrivania. L’età ora c’è tutta e pensi che forse dovresti essere tu a fare domande e non, a dare risposte. Dovrebbe farti anche meno paura il plotone di esecuzione, basta ad esempio immaginarlo in mutande o vestito in tenuta carnevalesca. Domani, sarò nuovamente lì, ad attendere il mio turno come un ragazzino, come una matricola, come tanti che ancora provano, nonostante tutto, a trovare una soluzione al proprio problema occupazionale. Ne ho viste di cotte e di crude, ho assistito a scene memorabili che, avrebbero potuto definitivamente farmi cedere dal proposito di regalare ancora un po’ di neuroni alla causa. Eppure si prova, si deve provare. C’è tuttavia una sostanziale differenza tra un esame Universitario ed una prova orale di un concorso. Spesso quest’ultima verte su molte materie, e obiettivamente non è materialmente possibile assimilare tutto quello che è il bagaglio nozionistico a riguardo. Se immaginassi di preparare Diritto Costituzionale, Ordinamento degli Enti locali e Diritto Amministrativo in un unico esame Universitario, impiegherei una vita. Sono tante le tecniche di autoconvincimento per cui tutto andrà per il meglio; che in fondo, vuoi mica ti chiedano quello che proprio non sai, giusto? Da tempo, è stata introdotta l’obbligatorietà della prova d’Inglese. Dubito della sua utilità, ma fino ad ora è quella che mi ha più divertito. Sicuramente domani, avrò un momento di ilarità al solo sentire la mia pronuncia very British. Beh, è tutto. Torino, ci vediamo domani.

6 commenti:

  1. Beh, un inboccallupo (sì, scritto così, tutto attaccato! :D ) è d'obbligo!

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  2. Negli ultimi due anni ho preparato due concorsi e un esame di ammissione per un totale di 4 prove d'esame. E'stato pazzesco, eppure dovevo farlo. Ho collezionato nozioni che ho dimenticato subito dopo. Ho fatto ruotare tutti i miei pensieri intorno a queste prove, ho trascurato gli amici e il giardino. Però dovevo farlo.
    Faccio il tifo per te!
    Sara

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  3. The exam should be over and I am sure you did well!:-)

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  4. Ragazzi, grazie di cuore a tutti voi per il vostro incoraggiamento! Oggi tutto è andato piuttosto bene. Dovrò attendere la fine del mese per saperne di più. Io ho dato tutto!

    @Sara, benvenuta nel mio blog e grazie!

    @Eliana: thanks so much my friend. I did a god job!

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