giovedì 9 settembre 2010

La mia valigia

Il primo maglione del mattino, la foschia all’orizzonte, il ritorno di quei noiosi programmi Tv: tutte inequivocabili testimonianze dell’estate che ci abbandona. In questo esatto periodo dell’anno, in barba al grigiore e ai cieli plumbei, rifiorisce la mia fantasia. Mi sento idealista, il mio pensiero compie un unico, lunghissimo balzo in avanti immaginando ciò che sarà quando tutto sarà finito, quando anche questo ennesimo lungo inverno ci lascerà le penne. Tra poco, quando comincerò ad apprezzare il gusto di rannicchiarmi al caldo di casa, quando persino questo computer finirà con l’emanare un piacevole tepore, aprirò la mia valigia. E, vi ritroverò tutto ciò che pazientemente ho riposto, in termini di esperienza, lungo questo tragitto di tre mesi. Torneranno le immagini, le sensazioni ad esse legate, tornerà la voglia di pensare che tutto prima o poi tornerà, a breve. Sarà questo a rendere tutto più lieve e sopportabile. Nascere in estate sicuramente costituisce una semplice coincidenza, i nostri genitori di certo non scelgono con cura e dovizia di farci venire al mondo in un determinato periodo dell’anno. Non nego tuttavia che mi incuriosisce il fatto di essere nato in un periodo in cui luce e calore la fanno da padroni. Anche la mia fedele compagna sta per tornare definitivamente in letargo: tanti, tantissimi i chilometri macinati lungo le strade della piatta campagna Alessandrina. A lei, alla mia due ruote, va il merito di avermi regalato e di regalarmi sempre un punto di vista privilegiato su ciò che mi circonda e su cui spesso non si ha tempo di poggiare lo sguardo. E’ vero, il calendario dice che mancano dodici giorni alla fine dell’estate: ma esiste qualcuno che non si è ancora rassegnato all’idea che se ne sia già andata da un pezzo? Chi come me, non riesce a far propri i concetti di freddo, nebbia, neve, e buio, capirà. La valigia è ormai quasi piena: la riserva è grande ma dovrò necessariamente dosare il contenuto per poter gestire i momenti critici. Il mio è un letargo più fisico che mentale; dovrei dunque risultare alquanto produttivo e spero non manchi mai l’ispirazione necessaria a mantenere in vita questo blog.

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